Ecosistema: (def. Treccani) Unità funzionale fondamentale in ecologia: è l’insieme degli organismi viventi e delle sostanze non viventi con le quali i primi stabiliscono uno scambio di materiali e di energia, in un’area delimitata, per es. un lago, un prato, un bosco ecc.
Palazzo Lenci, questo edificio con il suo immediato intorno, è un componente cruciale di un tessuto urbano ideato fin dall’inizio per essere parte di un equilibrio uomo-ambiente unico e irripetibile: Barchi. La città ideale progettata da Filippo Terzi è la rappresentazione dinamica di un equilibrio, di una proporzione bilanciata tra uomo e ambiente, in cui i due coabitano uno spazio secondo regole spaziali, materiche, ambientali, generando ampie prospettive, misurati scorci, brezze nei vicoli, giardini segreti, piazze.
William H. Whyte, Social Life of Small Urban Spaces. Produced by: Project for Public Spaces, New York, film color, 58 minutes, 1979.
Partecipazione: il miglior risultato di un percorso partecipativo, molto spesso, non sta nel fare la cosa giusta ma nel riuscire ad evitare di compiere le scelte sbagliate. Partecipazione è un termine abusato, ma ne abbiamo bisogno, sempre più, sempre più spesso. Come possiamo immaginare questo progetto come un cantiere di partecipazione, di progettazione partecipata, in cui portatori d’interesse locali, attori lontani (spesso stranieri), abitanti, turisti, artisti ed imprenditori, possano unirsi in una sperimentazione tenace e creativa sull’uso condiviso e sostenibile del patrimonio storico costruito di un borgo straordinario come Barchi?
Marianella Sclavi, Avventure urbane. Progettare la città con gli abitanti, Elèuthera, 2002.
Innovazione: siamo oramai abituati ad associare questo termine ad ambiti tecnologici, strani congegni, invenzioni che promettono ogni giorno di cambiare il mondo… Il significato etimologico di innovazione porta con sé altri richiami, altri orizzonti. Innovare: alterare l’ordine delle cose stabilite per fare cose nuove.
Questo progetto vuole contribuire ad un immaginario orientato a “fare cose nuove”, senza urlare, senza la pretesa di cambiare il mondo, ma agendo nel concreto, semplicemente sperimentando e aprendo porte, a stimoli ed iniziative che via via nasceranno.
Stefano Micelli, Futuro artigiano. L’innovazione nelle mani degli italiani, Marsilio, 2011.
Identità: che cosa determina l’identità di un luogo? Cosa distingue una piazza da un’altra? Perché una pietra, una singola pietra, collocata in un punto particolare ci comunica la sua presenza in modo rilevante e tangibile, ci commuove, diventando parte integrante nella costruzione dell’identità di un piccolo scorcio di paesaggio urbano? Il rapporto tra uomo e natura come può costruire poesia e radicare bellezza in uno spazio fisico contribuendo a rendere quello spazio un luogo?
Christian Norberg-Schulz. Genius Loci. Paesaggio Ambiente Architettura, Electa, Milano 1979.
Persone: camminare, dialogare, sedersi, esplorare, costruire, perdersi, amare. Queste sono solo alcune delle innumerevoli azioni che ogn’uno di noi compie, assieme a chi ci sta accanto per un solo momento o per un’intera vita, tenendo sullo sfondo lo spazio di una città, di un edificio, di una sola, singola, stanza. Persone e luoghi, termini che si intrecciano in un reciproco scambio di ruoli, funzioni, sensazioni, costruendo, giorno dopo giorno lo spazio abitato delle nostre case e delle città.
Italo Calvino, Marcovaldo, ovvero le stagioni in città, Einaudi, 1966.
Storie: ogni scorcio di Barchi sembra volersi scoprire allo sguardo, anche al più distratto, raccontando epoche passate, svelando tracce di tradizioni e luoghi che il tempo ha portato fino a noi con pazienza e tenacia. Barchi fatta di innumerevoli piccoli racconti, Barchi sfiorata, attraversata dalla grande storia, Barchi sopita che, forse, attende qualcuno che la voglia raccontare, ancora. Il percorso che cercheremo di intraprendere è carico del fascino che ci ha fatto innamorare delle tracce che questo straordinario borgo porta con sé. Cerchiamo compagni di viaggio, pragmatici sognatori che ci aiutino a conoscere, capire sognare nuovi modi per far sì che Palazzo Lenci possa essere un umile attore nelle tante storie da re-inventare qui, a Barchi.
Gianni Rodari, Grammatica della fantasia. Introduzione all’arte di inventare storie, Einaudi, 1973.
Storie: ogni scorcio di Barchi sembra volersi scoprire allo sguardo, anche al più distratto, raccontando epoche passate, svelando tracce di tradizioni e luoghi che il tempo ha portato fino a noi con pazienza e tenacia. Barchi fatta di innumerevoli piccoli racconti, Barchi sfiorata, attraversata dalla grande storia, Barchi sopita che, forse, attende qualcuno che la voglia raccontare, ancora. Il percorso che cercheremo di intraprendere è carico del fascino che ci ha fatto innamorare delle tracce che questo straordinario borgo porta con sé. Cerchiamo compagni di viaggio, pragmatici sognatori che ci aiutino a conoscere, capire sognare nuovi modi per far sì che Palazzo Lenci possa essere un umile attore nelle tante storie da re-inventare qui, a Barchi.
Gianni Rodari, Grammatica della fantasia. Introduzione all’arte di inventare storie, Einaudi, 1973.
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Se Filippo Terzi potesse sentire le vibrazioni che stanno percorrendo le pietre vive di Palazzo Lenci, nel cuore di Barchi, crediamo, ne sarebbe felice.
Ci siamo innamorati, capita ed è una delle cose più belle che ti possano accadere.
Il sogno di avviare un cantiere che sia anche laboratorio di partecipazione, sostenibilità ed inclusione è nato seguendo i fondamentali etici che costituiscono 593Studio. Un sogno diventato progetto grazie al coinvolgimento di una rete di attori che assieme a noi ha accettato di intraprendere un percorso che porterà Palazzo Lenci verso un uso nuovo, aperto, in cui ospitare piccoli laboratori commerciali e di artigianato, spazi dedicati all’arte e alla cultura, ospitalità lenta, associazioni locali, il tutto in una cornice di semplicità, bellezza, coerenza storica ed innovazione sociale.
Un progetto a scala di edificio, un progetto a scala di città: ad est apriremo il portone di Palazzo Lenci verso corso Umberto, ad ovest creeremo un varco dal giardino interno verso Vicolo degli Ebrei: un nuovo corridoio urbano e architettonico. Una nuova via di attraversamento di Barchi, un nuovo scorcio, inatteso, dal forte significato simbolico.
Una prima azione a cui ne seguiranno altre. Azioni silenziose, concrete, condivise, che cercheranno di riscoprire con umiltà le tracce di un passato lontano, ormai sopito, ma da cui trarre preziose indicazioni e suggestioni per un futuro che ci chiede di essere immaginato, progettato e con le forze che avremo, tutti assieme, realizzato; non rassegnandoci a stare, immobili, nel nostro presente con gli occhi del presente, ma tenendo la testa alta, guardando con entusiasmo al futuro.
Va e ripara la mia casa che come vedi è tutta in rovina
Fonti Francescane n° 593
Benvenuti! Entrando qui dentro vi accompagneremo all’interno del progetto Inbarchiamoci: gioca con le finestre colorate ed i personaggi che daranno vita a Palazzo Lenci, partecipate con noi a questo racconto.