Se Filippo Terzi potesse sentire le vibrazioni che stanno percorrendo le pietre vive di Palazzo Lenci, nel cuore di Barchi, crediamo, ne sarebbe felice.

Ci siamo innamorati, capita ed è una delle cose più belle che ti possano accadere.

Il sogno di avviare un cantiere che sia anche laboratorio di partecipazione, sostenibilità ed inclusione è nato seguendo i fondamentali etici che costituiscono 593Studio. Un sogno diventato progetto grazie al coinvolgimento di una rete di attori che assieme a noi ha accettato di intraprendere un percorso che porterà Palazzo Lenci verso un uso nuovo, aperto, in cui ospitare piccoli laboratori commerciali e di artigianato, spazi dedicati all’arte e alla cultura, ospitalità lenta, associazioni locali, il tutto in una cornice di semplicità, bellezza, coerenza storica ed innovazione sociale.

Un progetto a scala di edificio, un progetto a scala di città: ad est apriremo il portone di Palazzo Lenci verso corso Umberto, ad ovest creeremo un varco dal giardino interno verso Vicolo degli Ebrei: un nuovo corridoio urbano e architettonico. Una nuova via di attraversamento di Barchi, un nuovo scorcio, inatteso, dal forte significato simbolico.

Una prima azione a cui ne seguiranno altre. Azioni silenziose, concrete, condivise, che cercheranno di riscoprire con umiltà le tracce di un passato lontano, ormai sopito, ma da cui trarre preziose indicazioni e suggestioni per un futuro che ci chiede di essere immaginato, progettato e con le forze che avremo, tutti assieme, realizzato; non rassegnandoci a stare, immobili, nel nostro presente con gli occhi del presente, ma tenendo la testa alta, guardando con entusiasmo al futuro.

Va e ripara la mia casa che come vedi è tutta in rovina

Fonti Francescane n° 593